Il Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco racconta la storia della fibra tessile che nel passato era coltivata e lavorata in tutte le case. Il museo raccoglie memorie antiche e recenti e fa ricerca e promozione dell’utilizzo contemporaneo della canapa, anche attraverso corsi di tessitura e conoscenza dei materiali.
Ispirata dal Museo, l’artista internazionale Liliane Lijn è stata invitata a creare un’opera, Spinning Dolls, che entrerà stabilmente nel percorso museale.
In inglese, Spinning si riferisce sia all’atto del filare, con un chiaro riferimento al tema del museo, sia al ruotare, girare su sé stessi, sia ancora all’inventare una storia. L’opera rappresenta una metafora pluristratificata dell’archetipo femminile e a forma conica delle Spinning Dolls, come una veste di dervisci senza corpo presi nel vortice della danza, suggerisce molteplici significati della creazione: dal filare e tessere panni, alle Moire fatali, alla rotazione delle particelle atomiche o a quella cosmica dei pianeti e galassie. (L. Lijn)
Collaborazione all’installazione: Giovanna Amoroso e Istvan Zimmermann (Plastikart Studio, Cesena). Realizzata con il contributo della Regione Umbria
Liliane Lijn è nata a New York e vive e lavora a Londra. Il suo lavoro attraversa diversi media – scultura cinetica, film, perfomance e collage – ed esplora linguaggio, mitologia e rapporto tra luce e materia. Dagli anni Sessanta partecipa ad esposizioni internazionali e le sue opere sono esposte in numerose collezioni. L’opera di Lijn sarà presente anche nell’importante mostra “Beat Generation” di quest’estate al Centre Pompidou a Parigi e la sua fondamentale performance Power Game sarà parte del festival “Power of Power” al Southbank Centre (London) il 25 giugno.